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Iscrizione albo degli psicologi del Veneto n. 12993
“ Di chi sono i desideri che stai realizzando?"
Nel percorso psicologico, questa domanda apre a stati d'animo dolorosi.
Molte persone si accorgono, a un certo punto della vita, di aver inseguito traguardi che non sentivano veramente propri.
“Non ho dato esami all’università, anche se i miei genitori erano convinti li sostenessi regolarmente.”
“Non mi piace fare l’avvocato. E adesso cosa faccio?”
“Mi ero troppo imborghesita, non ero più io.”
“Mi sono sacrificata affinché mio marito si realizzasse.”
Queste frasi, raccolte nel mio studio, raccontano un disagio che non è solo “confusione” o “ansia”, ma un conflitto interno profondo: chi sono, davvero, al di là di quello che gli altri si aspettano o si aspettavano da me? Quali sono i miei desideri autentici?
Dal punto di vista psicodinamico, spesso, interiorizziamo aspettative dei genitori, della famiglia o della società, senza rendercene conto. Le chiamiamo “scelte”, ma, talvolta, sono risposte a un bisogno antico: essere visti, amati, approvati.
Solo quando iniziamo a prendere consapevolezza di queste influenze possiamo tornare in contatto con ciò che desideriamo davvero.
E questo, talvolta, richiede coraggio: il coraggio di deludere qualcuno, di cambiare le proprie scelte, ma anche la possibilità di rinnovarsi.
Se hai la sensazione la vita non ti somigli, se ti stai ponendo domande complesse, sappi che, spesso, sono il primo passo verso qualcosa di più autentico.
“Non so cosa mi succede, ma mi sento spesso in allerta.”
Anche quando tutto va bene, ti capita di sentire una tensione di fondo, come se da un momento all’altro potesse accadere qualcosa?
Magari sorridi, lavori, parli con gli altri, ma dentro senti agitazione, stanchezza, disillusione o bisogno di fuggire.
Spesso non riusciamo a dare un nome a ciò che proviamo, eppure il corpo lo sa: stringe, trattiene, reagisce.
Questa allerta potrebbe non nascere dal presente, ma da un passato che ci ha insegnato a non mai abbassare mai la guardia.
Forse ti hanno detto che bisogna essere forti. Hai imparato a controllare tutto per evitare di soffrire. Ma non sempre è possibile e, forse, nemmeno necessario.
La forza, la tenacia sono caratteristiche che ci permettono di perseguire i nostri obiettivi. Quando diventano insostenibili, però, possono provocare sofferenza e la rottura dell'equilibrio interno.
Nel percorso psicologico possiamo esplorare insieme da dove arriva questa sensazione e costruire nuove modalità per stare nel mondo in modo più libero e sereno.
Ti riconosci in queste parole?
E se la tua ansia non venisse solo dal presente?
Ti è mai capitato di sentirti sopraffatto dall’ansia? Ti capita di avere la sensazione di reagire sempre allo stesso modo in situazioni diverse? Nelle relazioni, al lavoro, in famiglia o ti senti agitato senza capire perché.
L’ansia spesso non nasce nel “qui e ora”, ma affonda le sue radici nel passato.
Ciò che viviamo oggi può riattivare emozioni antiche, legate a esperienze che abbiamo vissuto da bambini. Magari un rimprovero del capo risveglia la paura di deludere, nata in un’infanzia in cui l’affetto era condizionato al successo. Oppure, l’ansia che proviamo nelle relazioni potrebbe essere il riflesso di un vecchio timore di essere abbandonati.
La parte più profonda di noi registra tutto e, anche se non ne siamo consapevoli, le emozioni non risolte possono riemergere sotto forma di ansia, come se il passato bussasse alla porta del presente.
La buona notizia? Possiamo riscrivere questi copioni e liberarcene.
Attraverso un percorso psicologico, è possibile riconoscere l’origine profonda dell’ansia, dare spazio a quelle emozioni rimaste bloccate e ritrovare un nuovo equilibrio interiore.
Se senti che la tua ansia ti sta limitando? Parliamone. A volte, comprendere è già il primo passo per stare meglio.
Una serata di grande partecipazione e riflessione
Ieri sera abbiamo condiviso uno spazio prezioso di consapevolezza e crescita, esplorando insieme il mondo delle emozioni, dei pensieri e delle sensazioni.
Individuare, comprendere e nominare le emozioni, riconoscere i propri pensieri, ascoltare il corpo e, soprattutto, mettersi al centro della propria esperienza, sono questi i primi passi per costruire un dialogo autentico con se stessi.
La conoscenza psicologica di sé è fondamentale: perché solo comprendendo il nostro mondo interno possiamo scegliere con consapevolezza, migliorare il nostro benessere e relazionarci in modo più autentico con gli altri.
Grazie a coloro che hanno partecipato e reso questa serata così speciale. Che sia solo l’inizio di un viaggio dentro di sé!
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✨ I bisogni relazionali sono fondamentali in tutte le nostre relazioni! ✨
Erskine e Traumann ne individuano 8:
1️⃣ Sicurezza – Sentirsi protetti nei propri aspetti vulnerabili.
2️⃣ Riconoscimento – Essere visti, accettati e sentirsi importanti.
3️⃣ Affidabilità – Avere una figura stabile su cui contare con fiducia.
4️⃣ Validazione – Sentire riconosciuta la propria esperienza personale.
5️⃣ Identità – Esprimere se stessi e la propria unicità.
6️⃣ Impatto – Sentire che le proprie azioni influenzano l’altro.
7️⃣ Iniziativa – Che l’altro partecipi attivamente alla relazione.
8️⃣ Amore – Poter esprimere affetto ed essere ricambiati.
Quale di questi bisogni senti più presente o più carente nelle tue relazioni?
Attività cognitiva e benessere emotivo: un legame fondamentale per l’invecchiamento sano
L’invecchiamento non è solo una questione biologica, ma anche psicologica ed emotiva. Stimolare la mente attraverso attività cognitive mirate – come lettura, giochi di logica, apprendimento di nuove abilità – non solo preserva la memoria e le funzioni esecutive, ma ha un impatto diretto sul benessere emotivo.
Quando la mente è attiva, aumenta il senso di autoefficacia e di controllo sulla propria vita, riducendo il rischio di depressione e ansia. Inoltre, il sostegno psicologico gioca un ruolo cruciale: affrontare con consapevolezza le sfide dell’invecchiamento aiuta a vivere questa fase con serenità e soddisfazione.
Come psicologa specializzata in psicologia dell’invecchiamento, promuovo un approccio integrato, in cui la stimolazione cognitiva si unisce al supporto emotivo per migliorare la qualità della vita. Investire nel benessere psicologico degli anziani significa costruire un futuro più sano e più felice per tutti.
Consapevolezza
Il primo passo verso il cambiamento si basa sull'aumento della consapevolezza riguardo i propri pensieri, emozioni, sensazioni e comportamenti.
La maggiore consapevolezza ha un impatto positivo sulla conoscenza di sé, con ricadute positive nell’immagine e nei sentimenti verso se stessi.
Emozioni
Si imparano a riconoscere, esprimere e gestire le proprie emozioni in modo più efficace.
Comportamenti
Consapevolezza, sentimenti positivi verso se stessi e regolazione emotiva modificano i comportamenti, rendendoli più funzionali.
Cambiamento dell’ambiente
Modificando il proprio modo di comportarsi e la modalità di comunicare con gli altri, la persona produce cambiamenti positivi anche nell'ambiente circostante, innescando un circolo virtuoso, che si autoalimenta.
Parleremo di climaterio, delle fasi che lo precedono, proponendo una lettura sociale ma, soprattutto, psicologica, affinché questa transizione di vita venga vissuta come un'opportunità.
Incontri al femminile
È giusto parlare di "psicologia della donna?"
"Cosa pensano le donne?, "Quali sono le maggiori difficoltà che affrontano quotidianamente e come reagiscono?".
A questa, e a molte altre domande, cercheremo di rispondere durante i tre incontri dal titolo "Interamente donna".
Quattro incontri per approfondire temi diversi ma ugualmente interessanti.L'argomento da me affrontato è quello del metodo di studio digitale.
Incontri rivolti a genitori e insegnanti per conoscere il mondo digitale di bambini e adolescenti.
Anche quest'anno è ripartito il "fitness della mente" nel Comune di Lugagnano di Sona (VR).La risposta della comunità è stata davvero numerosa, raggiungendo i 21 iscritti, che partecipano con impegno e buon umore al training pensato per persone over 60.
A San Massimo, quartiere di Verona, ho il piacere di condurre il "Fitness della Mente", un training cognitivo per persone con più di 60 anni, per tenere in forma la mente oltre che il corpo.
Il 17 settembre ho contribuito con gioia alla festa del "Progetto Abbracci" con una presentazione sull'invecchiamento sano.
"Che fatica"
Spesso genitori e insegnanti sentono pronunciare questa frase da uno studente.
Il ragazzo manifesta una difficoltà che va supportata attraverso piccole strategie.
Di seguito ne propongo tre, estremamente semplici ma che, se usate costantemente, possono sostenere uno stato d'animo positivo.